Danno da morte e lucida agonia

Danno da morte e lucida agonia

Il danno tanatologico, che rappresenta il danno derivante nella perdita del bene vita, non è risarcibile agli eredi della vittima.
La questione è stata molto dibattuta in dottrina e giurisprudenza ma la Sezioni Unite della Corte di Cassazione sentenza n. 15350/2015 ha posto fine al contrasto negando la risarcibilità.
Diversamente, il danno da lucida agonia o danno catastrofale o anche definito danno biologico terminale che disegna il danno subito dal soggetto in stato di coscienza solo temporaneamente vivo in attesa di una morte sicura e imminente è considerato risarcibile e liquidabile secondo il criterio equitativo del giudice che sarà molto più elevato se la sopravvivenza è stata cosciente rispetto a quella incosciente.
Ad esempio, l’individuo vittima di un incidente stradale che muore solo dopo il ricovero in ospedale rappresenta perfettamente la fattispecie del danno da lucida agonia risarcibile, così come specificato dalla Corte di Cassazione ordinanza 11719/2021 in un caso del tutto aderente.
Di conseguenza il danno da lucida agonia rappresenta il pregiudizio subito dalla vittima in ragione della sofferenza provata nel coscientemente percepire l’inevitabile avvicinarsi della propria fine.
Per poter ottenere un risarcimento è necessario che venga fornita la prova della coerente e lucida percezione dell’ineluttabilità della propria fine a prescindere che l’agonia sia stata breve o di lunga durata.
I nostri avvocati civilisti assistono gli eredi della vittima di una lucida agonia al fine di ottenere il giusto risarcimento.